Non e’ insolito trovare uno scostamento tra prezzo a pronti e prezzo del future ma la situazione del gas naturale e’ decisamente fuori dal comune.
Infatti a fronte di un prezzo spot che ha chiuso a 2.03 ci ritroviamo con il prezzo del future con scadenza Aprile a 2.326 (prezzo di settlement). Sono quasi 30 centesimi di differenza, considerando che il future “scade” il 28 Marzo (Last Trading Day) la cosa e’ piuttosto incredibile.
Infatti, teoricamente, se fosse possibile comprare il gas naturale al prezzo spot di 2.03, metterlo nello stoccaggio e immediatamente vendere il future Aprile. Dopodiche’ basterebbe attendere comodamente seduto sul mio gas naturale e alla scadenza del future consegnare il sottostante. Cosi’ facendo incamererei un bel profitto sicuro di quasi il 15%, al lordo dei costi di stoccaggio, in soli 10 giorni. Per rendere ancora piu’ incredibile la situazione il rendimento annualizzato e’ circa il 15.300,00% WOW! WOW! WOW!
altro che titoli di stato greci, e il bello e’ che sarebbe sostanzialmente un investimento risk free.
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per chi non lo sapesse questa e’ formula per annualizzare un rendimento
(1+rendimento del periodo di N giorni)^(365/N)
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Ma come e’ possibile che nessuno riesca ad approfittare di questa situazione?
Purtroppo non e’ cosi’ semplice stoccare gas naturale. Innanzitutto lo spazio per lo stoccaggio e’ limitato e in secondo luogo e’ limitata anche la capacita’ di trasporto che rende complicato spostare gas da un sito di stoccaggio ad un altro. Per maggiori info sullo stoccaggio potete vedere il sito dell’EIA qui. L’EIA ha stimato che la capacita’ totale di stoccaggio sia intorno ai 4000 bcf, considerando che secondo l’ultimo rapporto dell’EIA siamo a 2433 bcf di spazio per mettere il gas ce ne sarebbe ancora.
La mia opinione e’ che a rendere la situazione ancora piu’ incredibile vi sono delle clausole contrattuali (tra stoccatore e proprietario del gas stoccato) che obbligano il proprietario del gas a liberarsene prima del’inizio della stagione delle iniezioni che inizia ufficialmente il 31 Marzo. Sono anche sicuro che qualche stoccatore proprietario di una bella caverna di sale si sta facendo ricco… quanto vorrei avere una caverna di sale in zona Henry Hub da riempire di gas naturale.
Ma cosa succedera’ da qui al 28 Marzo, giorno di scadenza del future di Aprile e giorno in cui prezzo spot e prezzo del future dovranno pressoche’ coincidere? Sara’ il future a collassare oppure sara’ lo spot a schizzare verso l’alto, oppure si incontreranno a meta’ strada?
A mio avviso il punto centrale e’ che cosa decideranno di fare gli stoccatori, cominceranno a far iniettare il gas dentro gli stoccaggi oppure no? Il mercato del future sembra al momento propendere per la prima ipotesi ovvero sul fatto che la stagione delle iniezioni iniziera’ in anticipo e che pertanto arriveranno sul mercato dei nuovi compratori di gas fisico che potranno chiudere il mega contango che abbiamo al momento.
In questo scenario la possibilta’ che il prezzo rimbalzi piuttosto seriamente a causa delle coperture dei tanti speculatori short presenti sul mercato non e’ affatto da escludere.
Lo scenario inverso sarebbe invece piuttosto devastante per i long poiche’ come ho detto sarebbero costretti a “rollare” su Maggio deprimendo ulteriormente Aprile e facendolo collassare verso lo spot.
Nel mezzo lo scenario forse piu’ probabile, ovvero una situazione in cui il prezzo spot sale e il prezzo del future scende per incontrarsi a meta’ strada.
In ogni caso secondo me la situazione sembra matura per un rimbalzino magari fino alla soglia dei 3$. Che avvenga prima o dopo un passaggio del future sotto i 2.20 o addirittura sotto i 2 dollari purtoppo non sono in grado di saperlo. Io rimango dell’idea che 2.20 reggera’ e pertanto sono leggermente long, ma siccome non mi fido troppo aspettero’ la fine di Marzo per eventualmente incrementare le posizioni, a meno che il prezzo non collassi sotto i 2 dollari dove sarei un compratore piuttosto aggressivo.
Il livello dei 3 dollari e’ considerato al momento il prezzo sotto il quale il gas naturale diventa competitivo con il carbone (benchmark PRB) per la produzione di energia elettrica (fonte BENTEK). Certo la sostituibilita’ (c.d. swichting) tra carbone e gas naturale non e’ possibile ovunque sul territorio americano e sempre secondo BENTEK a prezzi intorno ai $3/mmBTU circa 500mila tonnellate di carbone al giorno potrebbero essere rimpiazzate dal gas naturale. BENTEK stima che la domanda elettrica di gas naturale potrebbe cosi’ aumentare di 3bcf/d. Sotto il grafico realizzato con i dati dell’EIA che sottolinea come la generazione elettrica da carbone stia scendendo molto velocemente, purtroppo i dati arrivano fino a Dicembre 2011, ma e’ ipotizzabile che la produzione di energia elettrica da gas naturale abbia preso ulteriore spazio al carbone.
Insomma la domanda di gas depurata dalla componente climatica e’ decente, da considerare che nonostante le temperature superiori a quelle dello scorso anno e nonostante la produzione sia superiore a quella dello scorso anno per due settimane di fila abbiamo avuto un prelievo maggiore rispetto a quello dello scorso anno. Ritengo pertanto che una volta che ci saremo lasciati alle spalle l’inverno potremmo assistere ad un veloce recupero del surplus che potrebbe temporaneamente sostenere i prezzi.
Certo che se non tagliano ulteriormente la produzione, ogni qualvolta ci ripirteremo sopra i 3$ potremmo assistere ad una bella ondata di vendite, legata appunto al ritorno in gioco delle centrali a carbone.
Insomma se nel breve potremmo assistere al collaso del prezzo del future di Aprile, penso che un rimbalzino anche decente potrebbe essere molto probabile entro la fine del mese di Aprile.
Per tutti gli amanti dell’analisi tecnica, sulla quale personalmente non ripongo mai troppa fiducia, possiamo notare che potremmo aver realizzato un doppio minimo in area 2.20. Anche le divergenze oscillatore-prezzo sembrerebbero puntare ad un esaurimento dela spinta ribassista. In fondo abbiamo speso quasi due settimane nel range tra 2.35 e 2.20 sul contratto di Aprile, a segnalare che l’incertezza e’ elevata. Una prima resistenza arriverebbe gia’ a 2.50 mentre un supporto da non superare per mantenere una leggera posizione rialzista e’ l’area 2.20, una chiusura sotto tale livello sarebbe piuttosto negativa.
Le opzioni continuano a prezzare una volatilita’ implicita relativamente bassa con la skew (o smile) delle scadenze primaverili che ancora vede le opzioni put OTM piu’ care delle call OTM. Ovvero il mercato delle opzioni assegna piu’ probabilita’ ad una brusca discesa piuttosto che ad una brusca salita. Ma in generale la IV e’ talmente bassa (per essere il gas naturale) che puo’ valere la pena comprare opzioni call OTM. In fondo col gas non si sa mai cosa possa succedere, magari arriva Chesapeake o qualche altra azienda piu’ credibile che annuncia il taglio della produzione e in pochi giorni rivediamo i $ 3,00.
Buon Trading!
P.S. Segnalo il mio ultimo intervento a Vloganza.tv dove si parla di materie prime in generale ma anche di gas naturale.
http://www.vloganza.tv/2012/03/ora-si-puo-rischiare-qualcosa-su-azioni.html