Quantcast
Channel: » Trading
Viewing all articles
Browse latest Browse all 10

EIA nuovo strumento grafico per gli uragani – Versione completa

$
0
0

Vi segnalo il nuovo tool dell’EIA per controllare potenziali impatti su domanda e offerta di gas naturale e di petrolio

http://www.eia.gov/special/disruptions/?scr=email

Gli uragani come sappiamo hanno un impatto sia sull’offerta che sulla domanda di petrolio e gas naturale.

Dal lato dell’offerta gli uragani possono ridurre l’offerta di petrolio e suoi derivati e di gas naturale in vari modi:

1) Le piattaforme offshore vengono evacuate per motivi di sicurezza e i pozzi di estrazione collegati a quella piattaforma vengono generalmente chiusi.

2) i terminali di arrivo sia di LNG che, soprattutto di prodotti petroliferi vengono chiusi bloccando le navi in arrivo o dirottandole su altri porti. Vengono interrotte le attivita’ di carico e scarico delle merci.

3) I depositi di petrolio e gas naturale non sotteranei possonon essere chiusi per motivi di sicurezza e in casi estremi possono anche essere danneggiati pesantemente.

4) I gasdotti e gli oleodotti se non sotterranei possono essere danneggiati anche in modo grave sia dalle inflitrazioni di acqua che dai forti venti. Pertanto anche questi possono venire chiusi per evitare che il contenuto fuorisca nell’ambiente esterno. Tutti i pozzi collegati a tali oleodotti e gasdotti devono pertanto essere chiusi anche se non vi e’ un impatto diretto nella zona di estrazione.

5) Le raffinerie nelle aree di impatto vengono evacuate e pertanto vengono chiuse riducendo la disponibilita’ di benzina e distillati nell’immediato.

6) Le stazioni di pompaggio di gas naturale possono ricevere ordine di chiusura e pertanto anche i gasdotti e gli oleodotti ad essi collegati possono essere chiusi.

E cosi’ via…

Dal lato della domanda l’impatto e’ principalmente sul gas naturale.

1) La domanda puo’ essere ridotta dal danneggiamento dei cavi della corrente che provoca black out e distruzione di domanda elettrica. In base alla localizzazione dell’area dell’impatto possiamo pertanto assistere ad un inatteso collasso della domanda di gas naturale. Da considerare inoltre che gli uragani portano con se aria fredda e hanno pertanto anche il potere di raffrescare ampie zone limitrofe alle aree di impatto, riducendo pertanto le temperature e la domanda di aria condizionata (ulteriore calo della domanda elettrica).

2) Centrali nucleari possono essere messe offline. Rimettere in moto una centrale nucleare non e’ immediato e pertanto le centrali a gas naturale molto piu’ veloci possono sopperire alla chiusura non programmata della centrale.

In poche parole l’impatto su domanda e offerta dipende principalmente dalla localizzazione dell’uragano, dalla sua forza ed estensione e dalla velocita’ con cui si sposta.

Uragani che si dirigono verso il confine tra Texas e Louisiana hanno un forte impatto sulla produzione di petrolio e gas. Le zone costiere di Louisiana e Texas hanno anche porti e raffinerie che possono venire allagate dalle mareggiate causate dai forti venti. Stessa situazione per le raffinerie della costa est.

La velocita’ con cui si sposta e’ un’altra caratteristica da non sottovalutare, in quanto se il bestione si muove piano la sua energia continua a scaricarsi sulle zone colpite aumentando i rischi di allagamenti e ovviamente bloccando le attivita’ industriali e produttive per piu’ tempo.

Evidentemente piu’ forte e’ l’uragano piu’ probabili saranno i danni e piu’ lunghi i tempi di riparazione delle infrastrutture.

Giusto per avere un’idea questa e’ la piattaforma MARS situata nel Golfo del Messico dopo il passaggio di Katrina (CAT 4 o 5 quando e’ passata sopra la piattaforma) nel 2005.

Due brevi informazioni sugli uragani.

CATEGORIA

Gli uragani sono tutti diversi per estensione, pressione, velocita’ dei venti, carico di pioggia, velocita’ di movimento e tante altre caratteristiche che gli esperti meteo possono spiegare meglio di me.

La classificiazione piu’ usata e’ la c.d. Saffir-Simpson che si basa sulla velocita’ dei venti. E’ evidente che piu’ elevata e’ la velocita’ dei venti piu’ danni a cose o persone si possono generare.Da considerare che oltre alla potenza dei venti di per se capaci di abbattere alberi, scoperchiare case, rompere vetri far volare oggetti anche molto pesanti, i venti sono responsabili anche per la creazione di onde molto alte e soprattutto di innalzamento delle acque nelle aree costiere.

CAT 2 e inferiori non generano generalmente alcun danno alla produzione ma possono generare danni alla rete elettrica. Tendenzialmente fino a CAT 2 possono essere rialzisti per i prodotti petroliferi soprattutto se arrivano durante il picco della domanda di benzina (fine Luglio – inizio Agosto), mentre possono avere effetti negativi per la domanda di gas naturale piu’ di quanto non danneggino l’offerta. Da considerare che la percentuale di gas naturale proveniente dal golfo del Messico (“GOM”) e’ molto piu’ bassa rispetto a qualche anno fa (2005 e 2008 anni piuttosto severi). Nel 2012 la produzione del GOM e’ stata pari a poco piu’ del 5% del totale contro l’11% nel 2008 e quasi il 14% nel 2005.

CAT 3 possono provocare danni alle infrastrutture che richiedono tempi piu’ lunghi per la riparazione ma non estremamente gravi di quelli che possono provocare CAT 4 e 5.

Insomma lo scenario piu’ rialzista di tutti sarebbe un paio di uragani monster come nel 2005 (Katrina e Rita) e nel 2008 (Gustav e Ike) localizzati nel GOM.

Infine vi lascio con il link allo studio dell’EIA proprio sugli effetti alla produzione deglli uragani dal quale e’ ripreso il grafico sottostante.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 10